Tuono d’estate.
L’afa ingabbia
il respiro
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Lunascarlatta.
La tua bocca indecente.
Magnifica il cielo.
Tuono d’estate.
L’afa ingabbia
il respiro
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Lunascarlatta.
La tua bocca indecente.
Magnifica il cielo.
Sulle tue labbra
petali di ciliegio.
– La primavera
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Corri bianconiglio.
Nel mio grembo di donna.
I papaveri.
Musica e parole. Una canzone delicatissima, un soffio, di un’armonia dolce e insieme vibrante, unita ad un testo che ha l’effetto di un pugno in pieno viso. Reale, veritiera, sincera, senza fronzoli, che parla al cuore e all’anima in maniera diretta, così esplicita da far male.
Sulle tue labbra
petali di ciliegio.
– La primavera
Corri bianconiglio.
Nel mio grembo di donna.
I papaveri.
Restami accanto. E questo titolo è già un grido, una supplica, una richiesta d’amore.
Una musica dolcissima, incalzante, a sposare il testo di una canzone che parla al cuore e all’anima in modo diretto, aprendo i nodi dell’amore con una schiettezza tale da far quasi male, donando a chi l’ascolta una miriade di emozioni capaci di far tremare.
Una Mostra d’altri tempi. Una Mostra attraverso la quale, tramite un percorso guidato fatto di stanze, luci soffuse, odori, ricordi, si può ripercorrere il passato tuffandosi nella musica, quella buona, e ritrovare nel suo linguaggio, intatte le melodie che in epoche trascorse parlavano al cuore senza filtro, arrivando fin nell’anima.
La Musica. Capace di entrare nel cuore, farlo battere a mille, talvolta farlo arrestare dall’emozione, scavare, rievocare, far riflettere, sorridere, fremere, aprire un varco dentro l’anima: parlarsi senza parole.
Ed è di questo incanto che si veste la splendida canzone di Nestor Piacenti scrittore, cantante, compositore, di origini partenopee “Il senso delle cose”.
Alcune persone sanno amare talmente bene che preferiscono non amare affatto.
E’ così che si apre il Libro del giovane scrittore napoletano Nestor Piacenti “Note Stonate”, ed è un inizio che fa balzare il cuore e promette una miriade di emozioni. Promessa che sarà pienamente mantenuta dalle sensazioni che una dopo l’altra verranno a inanellarsi nel Romanzo del promettente scrittore, che nasce musicista.
Biscotti di Natale da mangiare e da appendere: buoni, belli e colorati, renderanno il vostro Natale unico, originale e profumato.
Ingredienti:
550 gr. Farina
250 gr. Burro
250 gr. Zucchero
Una volta il Caseificio di Pulcinella e di Annunziata a Posillipo era stato fra i migliori dell’intera Napoli: formaggi freschi, trecce lavorate con cura, cacicavalli colanti di latte o stagionati, chiunque desiderasse mangiarli buoni e sicuri si recava da loro, ed erano sempre più che soddisfatti dell’acquisto fatto.
I due lavoravano bene il latte e la loro attività benché faticosa, era fonte oltre che di sicurezza economica anche di grande appagamento personale, nonché il loro secondo nido d’amore visto tutto il tempo che vi trascorrevano.
C’era una volta nella lontana Valle di Mezzo, un piccolo lupo dagli occhi di una cangiane tonalità viola scuro, di nome Guly.
Dal pelo bianchissimo, cucciolo timido e introverso quanto tenace e coraggioso, rimasto molto presto orfano di entrambi i genitori, dal carattere fiero e spavaldo, il lupetto viveva cacciandosi da solo il cibo, cercando di non essere un peso per il suo branco, accontentandosi nei periodi di magra anche di nutrirsi soltanto di una manciata di funghi e di qualche bacca pur di non dipendere dagli altri, creatura audace e temeraria, temprata dalla perdita subìta, perennemente in giro fra le Lande gelide delle sue Terre con muso alto e ringhio duro.
“Francesco, giunto un giorno nella città di Gubbio, apprese con dolore che la popolazione era spaventata a causa di un grosso lupo, che si aggirava nei dintorni e faceva strage di animali e di uomini. Egli allora si recò presso di lui per parlargli. E quando la bestia gli apparve, tenendogli le braccia gli disse: « Frate lupo, vieni qui da me!”
E Immediatamente il lupo gli si accostò.
C’era una volta nel lontano Bosco di Acqui, una bellissima farfalla di nome Elda.
Dal carattere dolce e sincero, bella ed etera, elegante nella cangiante tonalità delle sue tinte pastello, leggiadra e filiforme nelle sue movenze raffinate, un giorno la creatura era stata chiamata insieme a tutte le sue sorelle dalla bella Natura per accompagnare con le sue danze, assieme agli animali più belli del bosco, la grande Festa della primavera, così da annunciare al creato intero l’arrivo della bella stagione.
Ed entusiasta all’appello, aveva accettato sin da subito col cuore a mille, ebbra di gioia, pronta a sfoggiare il meglio delle sue capacità.