Piccoli “filosofi” crescono. I bambini possono orientarsi nel magico mondo della filosofia, con cuore e mente
La Cucina di Stefano Cavada
Il Currywurst è stata la mia colazione in fase adolescenziale, quando alle 6 del mattino uscivo dalla discoteca dopo averci passato la notte intera. 🕺🏻 Insieme agli amici si andava all’Imbiss (dei baracchini dove è possibile mangiare Würstel, panini e simili in ogni momento della giornata) a mangiare qualcosa di sostanzioso. 😋 Il Currywurst era uno dei miei piatti preferiti perché con la usa crema speziata e saporita al curry mi faceva sempre venire una gran gola. 🤤
Oggi l’ho rifatto nella mia cucina preparando da zero la famosa salsa al curry: una vera delizia in cui annegare i Würstel a fettine e le patatine fritte (oppure per farci la scarpetta con un pezzo di rosetta). 😎�Di seguito la ricetta per voi 👇🏼 (le stories passo per passo sono in evidenza e la ricetta è sul mio sito stefanocavada.it)
Zampa Rossa
Pindaro – Olimpia. Quelli che forse, mi hanno fatto sognare maggiormente. Una lunga scalata quella di Pindaro, lupo zoppo, che cullava nel cuore il desiderio di raggiungere la Vetta della Montagna più alta della Foresta Verde. Un Concorso a Tema: lo Sport, l’unico modo per poter partecipare in maniera gratuita al Salone del Libro di Torino 2020. Si, proprio quello che causa Covid-19 non è mai stato realizzato.
Astrolabio – Beatrice. Una Fiaba a Tema libero per poter partecipare al Concorso “Può Succedere solo a Bologna”…il mio Sogno. Un lupo addormentato, che ci insegna come il cuore di chi amiamo può essere capace di riportarci in Vita se siamo amati davvero. “Perché io un cuore ce l’ho e posso dividerlo per due”.
Evìta – Javier. Una breve ma bellissima Fiaba tradotta dall’italiano in lingua spagnola. Il Sogno di raggiungere i confini e valicarli, perché le Fiabe sono per tutti i bambini del mondo. Grazie a lui, unico, sempre al mio fianco in questo compito: Fabio Pierri.
Marzio – Desdemona. Un nome bellissimo Marzio, che per me è già leggenda. Un lupo che c’insegna cosa sia l’Amore, sfidando su di sé il fucile del cacciatore a bruciargli la pelle, ma non certo il cuore. Lui disposto a tutto per la sua Desdemona, ma soprattutto creatura impavida dai sentimenti immensi.
Pitagora – Gala. Il mio amato lupo, Pitagora, frutto di un Concorso “bocciato”. Lo scrissi con tutta l’anima perché potesse partecipare a Napoli ad un Premio Letterario. Completamente bocciato (non me lo aspettavo) è rifiorito più splendente e forte di prima, con alcuni nuovi accorgimenti aggiunti e tanta voglia di raccontare e raccontarsi.
C’era una volta …
« Insegnare è più difficile dell’imparare […] perché insegnare significa: far imparare. Chi propriamente insegna non fa imparare nient’altro che questo imparare […] Perciò nel rapporto tra insegnante e allievo, quando è un vero rapporto, non entrano mai in gioco né l’autorità di chi sa molto, né l’influenza autoritaria di chi occupa una posizione ufficiale. Per questo diventare un insegnante rimane una cosa elevata, ben diversa dall’essere un famoso docente. Presumibilmente dipende da questa cosa elevata e dalla sua elevatezza il fatto che oggi, mentre tutto viene misurato soltanto guardando al basso e a partire dal basso, per esempio a partire dall’affare, nessuno voglia più diventare insegnante. »
Martin Heidegger, “Che cosa significa pensare?”
Zampa Rossa
Ero in camera da sola, silenzio intorno, tutto come ogni giorno. Un giorno qualunque, di un mese qualunque, di un istante qualunque, avevo dei fogli in mano e li stavo riponendo mettendo ordine sulla scrivania, semplice quotidianità, quando udii alle mie spalle il cadenzare ritmico di due zampe ad avanzare, e voltandomi, compresi che “qualcosa” sarebbe cambiato per sempre.
Certe volte è vero, ciò che non avviene in dieci anni finisce con l’accadere in pochi secondi, riunendo i tasselli precisi di una Vita. Fu voltandomi che mi sembrò di vedere accanto quel lupo, guardarmi coi suoi occhi carichi d’Amore. “Mi chiamo Zampa Rossa!” mi parve di udire nitidamente, e vorrei che tu mi dessi la Vita. L’insieme di tutti i miei lupi, racconti scritti da anni. Tutto in un Tempo preciso, un giugno, un istante esatto. Zampa Rossa, sei venuto da me, perché eri in me da sempre. E sei Red, sei Platone, sei Audisia, sei Proserpina, sei Torquato. Sei sentimenti, perplessità, promesse, Amore.
Tutto in ventisei lupi. I miei.
Zampa Rossa
Piccole storie di lupi.
Platone il lupo poeta, Audisia la lupa bella, il lupo Wolfgang e Cappuccetto rosso emozionati al loro primo pranzo a casa della nonna, il lupo Pitagora con una macchia nera sul muso, la lupa Aurora piena di grandi speranze, il lupo Rossano e la magia del Natale, Serse lupo di pace, la ballata di Creusa ed il suo amato Argo, il lupo P. e la sua lettera d’amore, l’avventura del lupo Ulisse, il lupo Red dalla zampa storpia, Astrolabio lupo dal cuore grande, il canto di Era, il sogno di Pindaro, la lupa Kiara docile e mite, il lupo Marzio per cui non è mai troppo tardi per amare, il lupo Nobu delle lontane Terre del Giappone, la lupa Drusilia caparbia nella sua attesa d’amore, la loba Evìta nobile ed altruista, la fiabastrocca del lupo Gaspare, il coraggioso lupo Enea, la dolce Proserpina, il lupo Demo ed i suoi haiku, il lupo Jonas e il mistero della Foresta Verde, Sofia la lupa muta, il lupo Torquato e la sua proverbiale promessa d’amore.
Val Schener
Lo Schenèr è una valle che collega Feltre (provincia di Belluno), provincia di Belluno a Primiero (Provincia autonoma di Trento). Nella valle in senso stretto sono presenti alcuni abitati appartenenti ai comuni di Imèr, Lamon e Sovramonte. Tra questi ricordiamo Bellotti (Lamon), Gorna (Lamon e Sovramonte), Marsanghi (Lamon), Moline (Sovramonte), Oltra (Lamon), Pontet (Imèr e Sovramonte) e Zavena (Lamon).
Schenèr è conosciuto ai più in quanto vi passa attraverso la Strada statale 50 del Grappa e del Passo Rolle, la quale conduce numerosi turisti a località sciistiche significative, quali San Martino di Castrozza.
La valle è lambita dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e dal Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e costituisce la nervatura di congiunzione culturale oltre che stradale tra Primiero, Feltre e la Val Sugana.
C’era una volta ….
Un maestro portò molti palloncini nella sua scuola e ne regalò uno ad ogni studente. Poi disse loro di scrivere il proprio nome su un palloncino, lasciarlo sul pavimento e uscire dall’aula. Una volta fuori, disse loro: “Avete cinque minuti affinché ognuno trovi il palloncino che porta il proprio nome”. Gli alunni entrarono e cercarono ma, finiti i cinque minuti nessuno era riuscito a trovare il suo.
Il maestro disse loro: “Ora prendete qualsiasi palloncino e consegnatelo al proprietario del nome che ha segnato”.
In pochi minuti tutti gli alunni avevano già il proprio palloncino in mano.
Infine il maestro: ” Ragazzi, i palloncini sono come la felicità: nessuno la troverà cercando solo la propria. Se, però ognuno si preoccupa di quella dell’altro, trova in fretta anche quella che gli appartiene”.
Zampa Rossa
Piccole storie di lupi.
Platone il lupo poeta, Audisia la lupa bella, il lupo Wolfgang e Cappuccetto rosso emozionati al loro primo pranzo a casa della nonna, il lupo Pitagora con una macchia nera sul muso, la lupa Aurora piena di grandi speranze, il lupo Rossano e la magia del Natale, Serse lupo di pace, la ballata di Creusa ed il suo amato Argo, il lupo P. e la sua lettera d’amore, l’avventura del lupo Ulisse, il lupo Red dalla zampa storpia, Astrolabio lupo dal cuore grande, il canto di Era, il sogno di Pindaro, la lupa Kiara docile e mite, il lupo Marzio per cui non è mai troppo tardi per amare, il lupo Nobu delle lontane Terre del Giappone, la lupa Drusilia caparbia nella sua attesa d’amore, la loba Evìta nobile ed altruista, la fiabastrocca del lupo Gaspare, il coraggioso lupo Enea, la dolce Proserpina, il lupo Demo ed i suoi haiku, il lupo Torquato e la sua proverbiale promessa d’amore.
Fondazione Italiana Diabete ONLUS
La Fondazione Italiana Diabete Onlus è impegnata in particolare sul DIABETE DI TIPO 1 e nasce con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica, clinica e di base, in collegamento con università, enti di ricerca nazionali ed internazionali e altre fondazioni per trovare UNA CURA DEFINITIVA a questa malattia.
La Cucina di Stefano Cavada
L’impasto e il procedimento di questa torta alle albicocche e mandorle sono praticamente quasi uguali a quelli della torta alle mele in teglia che avevo già pubblicato. In questa variante, oltre ad aver usato le albicocche, ho cosparso l’impasto con della granella di mandorle e dello zucchero di canna, andando così a formare in cottura una crosticina croccante. Adoro fare le torte direttamente nella leccarda del forno, così ne viene di più ed è più facile da tagliare in delle belle porzioni rettangolari, non trovate?
La lupa Era
Caro lupo,
Grazie per il Viaggio, per avermi portata in giro per il mondo intero, attraverso i tuoi occhi.
Grazie per aver trasformato il pianto in riso, avermi stretto forte la mano, intrecciando le mie dita alle tue, che sono amore puro,
Grazie per la musica, il ballo, la pelle, il leccarsi le ferite, i silenzi, quella risata che sembrava di cristallo, il girotondo, urlando come bambini a far ruotare il cielo, colorando di rosso il buio.
Grazie per il coraggio. Il tuo coraggio, il coraggio dei sentimenti senza misura. Coraggio una parola importante, dal latino cor habeo, aggettivo composto da cŏr, cŏrdis, ‘cuore’ e dal verbo habere ‘avere’: avere cuore! Ed è là che mi hai tenuto: nel tuo cuore.
Grazie per avermi fatto danzare all’ombra della Tour Eiffel, per avermi condotto fra i tulipani d’Olanda, fatto dormire sotto le nuvole bianche di Berlino, cantato la Provenza e avermi fatto conoscere il profumo delle rose di Damasco.
Grazie di quella tua maniera di ridere che è trillo armonioso d’usignolo, sinfonia che conduce dritto in Paradiso, senza ritorno.
I Sentieri della Filosofia
🌹🌸🌺🌻 Il filosofo Schopenhauer a proposito dei fiori disse: “Trovai un fiore di campo, ammirai la bellezza e la perfezione di tutte le sue parti, ed esclamai: “Ma tutta questa magnificenza, in questo fiore e in migliaia di fiori simili, splende e fiorisce non contemplata da alcuno, anzi spesso nessun occhio la vede”. Il fiore rispose: “Stolto! Tu credi che io fiorisca per essere visto? Io fiorisco per me e non per gli altri, fiorisco perché questo mi piace: nel fatto che fiorisco e sono consiste appunto la mia gioia e la mia voluttà”.
Secondo me, ognuno di noi dovrebbe scoprire “la filosofia dei fiori”: imparare ad apprezzare maggiormente i fiori che ci circondano, spesso nascosti da pietre o erbacce; ammirarne tutta la loro bellezza, delicatezza, esplosione di colori; e far nostri questi valori di bellezza, delicatezza, poesia.
Il Cantastorie di Terre Lontane 